C’è qualcosa di magico e irripetibile nella Commedia Italiana. Non si tratta solo di battute fulminanti, ma di uno sguardo cinico, a volte malinconico, che sa cogliere le nevrosi e le assurdità del nostro Paese, trasformandole in risate liberatorie. A differenza delle commedie d’oltreoceano, i nostri film comici riescono a essere esilaranti e, contemporaneamente, documenti storici e sociali di inestimabile valore. Sono pellicole che non invecchiano, perché i vizi e le debolezze che mettono in scena sono, purtroppo o per fortuna, ancora attualissimi.
5 Film Comici Italiani da vedere almeno una volta nella vita
In questa classifica, abbiamo selezionato 5 autentici pilastri, titoli che trascendono le generazioni e rappresentano il meglio dei film italiani divertenti. I nostri criteri di selezione non si sono limitati al puro indice di risate. Abbiamo cercato l’impatto culturale (quante battute sono entrate nel gergo comune?), l’originalità della sceneggiatura (la trama è ancora fresca?) e, cruciale, l’eccellenza attoriale. Dai maestri della satira sociale ai duetti più anarchici, preparatevi a un viaggio che è una celebrazione della risata italiana. Se siete alla ricerca di film comici italiani che garantiscano ore di spensieratezza e al contempo offrano uno spunto di riflessione, siete nel posto giusto. Ecco la nostra Top 5 dei film che hanno marchiato a fuoco la nostra storia cinematografica, classificati in ordine decrescente, dal capolavoro cult alla vetta della comicità pura.
5. Il Marchese del Grillo

Ambientato nella Roma di fine Settecento, il film segue le vicende di Onofrio del Grillo, un nobile annoiato e spietatamente spiritoso, la cui unica occupazione è orchestrare burle elaborate e crudeli ai danni di chiunque, dai membri della sua famiglia fino al Papa. Il Marchese vive una vita di eccessi e ozio, sfruttando il suo rango per sfuggire a ogni conseguenza, rappresentando l’archetipo dell’aristocratico che si diverte a mescolare le carte tra i ricchi e la plebe. Questo film è un saggio sardonico sul potere e sull’impunità. Merita il quinto posto perché combina la grande Commedia all’italiana di Monicelli con l’istrionismo ineguagliabile di Alberto Sordi. L’interpretazione del “Marchese” è un monumento alla romanità spavalda e cinica, rendendo la pellicola una satira sociale che fa ridere amaro, ma fa ridere moltissimo. Le sue battute e il suo atteggiamento sono entrati nel DNA della comicità italiana, garantendo risate senza tempo.
- Anno: 1981
- Regista: Mario Monicelli
- Protagonisti: Alberto Sordi, Paolo Stoppa, Caroline Berg
- L’Angolo Critico: Il vero genio del film sta nella sceneggiatura, che usa l’umorismo come strumento tagliente di critica sociale. Monicelli, maestro nel genere, orchestra una satira pirandelliana: Onofrio del Grillo non è solo un burlone, ma l’incarnazione di un sistema di privilegi inamovibile, che può permettersi di trattare gli altri come giocattoli. È un’analisi profonda del potere che, citando una frase celeberrima, sancisce la divisione in classi con una risata.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Amici Miei (per l’uso della “supercazzola” e l’amore per la beffa) o Tutto a Posto e Niente in Ordine (per il tocco caustico e la regia di Monicelli).
- Dove vederlo: Spesso disponibile su piattaforme come Prime Video o in modalità on-demand.
4. Fantozzi

Ugo Fantozzi è il ragioniere per antonomasia, l’impiegato vessato, sfortunato e pateticamente devoto al suo Mega Direttore Galattico. Il film è una sequenza di disastri personali e professionali, che vedono Fantozzi scontrarsi con le regole assurde della “Megaditta”, i colleghi meschini, la moglie e la figlia ingombranti, e l’amore non corrisposto per la Signorina Silvani. Non è una storia nel senso classico, ma un’antologia grottesca di tragicomici episodi di vita. Fantozzi non è semplicemente un film comico; è un fenomeno socio-culturale. Paolo Villaggio ha creato un personaggio che incarna il fallimento e l’alienazione dell’italiano medio nel post-boom economico. Ogni sua gag, dalla partita di calcio alla Coppa Cobram, è un pezzo di storia che fa sbellicare dalle risate. Il suo impatto è tale che il termine “fantozziano” è universalmente riconosciuto, meritando di diritto un posto tra i migliori film italiani divertenti per la sua carica grottesca e satirica.
- Anno: 1975
- Regista: Luciano Salce
- Protagonisti: Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Liù Bosisio
- L’Angolo Critico: La forza inaudita di Fantozzi risiede nella sua natura grottesca che sfocia nel surrealismo. Salce e Villaggio portano all’eccesso i mali della burocrazia e della servitù aziendale, creando un cinema che è pura catarsi. L’uso di iperboli (i Megadirettori che assumono sembianze quasi divine) e di una fotografia spesso cupa esalta il dramma del protagonista, dimostrando che la comicità migliore è quella che nasce da un profondo senso di ingiustizia.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Il Secondo Tragico Fantozzi (ritenuto da molti superiore al primo) o Fracchia la Belva Umana (per un altro archetipo di Villaggio, meno malinconico ma altrettanto assurdo).
- Dove vederlo: Spesso in rotazione sui canali Mediaset o su piattaforme come Infinity/Mediaset Play.
3. Vacanze di Natale

Siamo a Cortina d’Ampezzo, inverno 1983. Il film è un affresco corale che segue le avventure, gli amori e le gaffes di un gruppo eterogeneo di personaggi in vacanza sulla neve. Si incontrano il “cumenda” milanese e sua moglie infelice, la ricca famiglia romana, l’imbranato “coatto” di borgata e il mitico DJ Billo. Le loro vicende si intrecciano tra feste sfrenate, liti familiari e flirt impossibili, il tutto scandito da una colonna sonora indimenticabile che definisce un decennio. Questo film di Carlo Vanzina è il capostipite di un intero genere (il cinepanettone) ma è l’unico che riesce a essere una vera commedia di costume. Merita il podio perché, al di là delle risate facili, è un documento storico-sociale straordinario, che fotografa la nuova borghesia italiana degli anni ’80 con acume satirico. È un film comico che, a distanza di decenni, non perde il suo smalto, facendoci ridere per la sua onestà nel rappresentare un certo tipo di “italianità” kitsch e godereccia. Un cult assoluto.
- Anno: 1983
- Regista: Carlo Vanzina
- Protagonisti: Jerry Calà, Christian De Sica, Stefania Sandrelli, Guido Nicheli
- L’Angolo Critico: L’elemento più interessante è il montaggio e il ritmo narrativo. Vanzina utilizza la musica (da Mike Oldfield a Gazebo) non solo come colonna sonora, ma come vero e proprio commento emotivo e sociale. Il film funziona come una serie di sketch interconnessi, in cui l’ensemble del cast, guidato da De Sica e Calà, crea personaggi iconici. È la commedia perfetta sul desiderio di apparire, un ritratto irresistibile di un’Italia in transizione.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Sapore di Mare (per lo stesso spirito corale e nostalgico dei Vanzina) o Yuppies – I Giovani di Successo (per l’analisi impietosa della Milano da bere).
- Dove vederlo: Spesso disponibile su Mediaset Infinity, Sky e Now TV.
2. Perfetti Sconosciuti

Sette amici di lunga data si riuniscono per una cena. Per gioco, o forse per sfida, decidono di mettere i loro cellulari sul tavolo e accettano di rendere pubblici messaggi, chiamate e notifiche che riceveranno durante la serata. Ciò che inizia come un passatempo leggero si trasforma rapidamente in un thriller psicologico mascherato da commedia, svelando inattesi segreti, bugie nascoste e le doppie vite che tutti, in fondo, conduciamo nell’era digitale. Questo film di Paolo Genovese si è guadagnato un posto d’onore tra i migliori film comici italiani degli ultimi anni e si piazza in alto per la sua rilevanza contemporanea. Il suo umorismo nasce dalla tensione e dall’imbarazzo, un meccanismo a orologeria che, pur essendo claustrofobico, è esilarante. Il successo globale (detiene il record per il maggior numero di remake nella storia del cinema) testimonia la sua genialità. È un capolavoro perché ci fa ridere delle nostre stesse debolezze e paure in modo intelligente e spietato.
- Anno: 2016
- Regista: Paolo Genovese
- Protagonisti: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo
- L’Angolo Critico: Il punto di forza è la sceneggiatura, scritta con precisione chirurgica, che sfrutta l’unità di luogo e di tempo. La comicità non si basa sulle gag fisiche, ma sull’escalation dei dialoghi e sui malintesi involontari, tipici del teatro. È una commedia amara che dimostra come i cellulari siano diventati le nostre “scatole nere” private. L’assenza di un solo vero protagonista esalta il valore del cast corale, che regala performance di altissimo livello.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: The Place (per l’ambientazione unica e l’analisi morale dei personaggi) o Cena con Delitto – Knives Out (per l’uso sagace del dialogo e del mistero).
- Dove vederlo: Netflix e Prime Video.
1. Non Ci Resta che Piangere

Saverio (Roberto Benigni), un maestro elementare, e Mario (Massimo Troisi), un bidello, rimangono bloccati in un passaggio a livello in piena campagna. Dopo essersi addormentati, si risvegliano in un’epoca sconosciuta. Ben presto scoprono di essere stati catapultati nell’anno 1492, poco prima della scoperta dell’America. I due, tra stupore e disperazione, tentano di integrarsi nella vita rinascimentale, dando vita a una serie di gag surreali mentre cercano di tornare al loro tempo. Il primo posto spetta a questo film ineguagliabile, una commedia autoriale che unisce il genio esplosivo di Benigni con la poetica e la timidezza di Troisi. È l’apice dei film comici italiani per la sua anarchia narrativa e l’alchimia perfetta tra i due protagonisti. La pellicola si regge su dialoghi improvvisati e situazioni assurde che sono diventate leggenda (la lettera a Savonarola, l’incontro con Leonardo). È un film senza tempo perché la sua comicità non è legata a mode, ma al conflitto eterno tra l’uomo comune e la Storia. Il suo umorismo è pura poesia.
- Anno: 1984
- Regista: Massimo Troisi e Roberto Benigni
- Protagonisti: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Amanda Sandrelli
- L’Angolo Critico: L’elemento davvero unico è la fusione delle due comicità, quella esuberante, verbosa e toscana di Benigni, contrapposta a quella minimalista, sottile e napoletana di Troisi. Il film è quasi interamente sostenuto dai loro scambi verbali, che creano un ritmo comico unico, fatto di battute che si accavallano e momenti di silenzio riflessivo. La trovata del viaggio nel tempo è solo un pretesto geniale per mettere in scena il contrasto tra il mondo moderno e quello passato, un conflitto che genera risate continue.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Ricomincio da Tre (per apprezzare la poetica di Troisi) o La Vita è Bella (per l’irriverenza e l’uso dell’umorismo di Benigni in un contesto drammatico).
- Dove vederlo: Spesso disponibile su piattaforme come Netflix e Rai Play.

