Il cinema asiatico contemporaneo è un vulcano in continua eruzione di idee, stili e audacia narrativa. Negli ultimi decenni, le produzioni provenienti da Corea del Sud, Giappone, Cina e altre nazioni hanno superato le barriere linguistiche e culturali, imponendosi nei festival e nell’immaginario collettivo occidentale. Non si tratta più solo di arti marziali o horror J-style, ma di drammi sociali taglienti, thriller psicologici mozzafiato e commedie nere geniali.
Sono questi i 5 Migliori Film del Cinema Asiatico Contemporaneo
Questa classifica è una guida essenziale per esplorare il meglio del film asiatici panorama contemporaneo, celebriamo i titoli che hanno lasciato un segno indelebile. I criteri di selezione si sono concentrati sull’originalità del linguaggio cinematografico (quanto sono innovativi per regia e montaggio?), l’impatto internazionale (quanto hanno influenzato il cinema globale?) e la capacità di affrontare temi sociali complessi. Questi film asiatici contemporanei sono vere e proprie lezioni di cinema.
Dai maestri della Corea del Sud ai gioielli del Giappone, preparatevi a scoprire 5 capolavori che vi lasceranno senza fiato. Ecco i film asiatici contemporanei che non potete permettervi di perdere, in ordine decrescente.
5. Shoplifters (Un Affare di Famiglia)

Una famiglia non convenzionale, che vive ai margini della società giapponese, si mantiene con piccoli furtarelli e i proventi della pensione di una nonna. La loro precaria armonia viene sconvolta quando accolgono in casa una bambina maltrattata trovata per strada. Man mano che il loro legame si rafforza, emergono segreti sul vero significato dei legami familiari e sulle scelte che le persone sono costrette a fare per sopravvivere in una società indifferente.
Questo film è un’opera toccante e profondamente umana del regista Hirokazu Kore-eda. Ha vinto la Palma d’Oro a Cannes ed è un esempio sublime di cinema d’autore che si concentra sul dramma sociale con incredibile delicatezza. Merita un posto in classifica per la sua capacità di farci riflettere sul concetto di famiglia e di amore, mostrando come i legami di scelta possano essere più forti di quelli di sangue, il tutto raccontato con una fotografia calda e intima.
- Anno: 2018
- Regista: Hirokazu Kore-eda
- Protagonisti: Lily Franky, Sakura Andō, Mayu Matsuoka, Kirin Kiki
- L’Angolo Critico: Il film eccelle nella caratterizzazione dei personaggi, che sono complessi e moralmente ambigui ma profondamente amabili. La sceneggiatura è magistrale nel rivelare lentamente la verità sulle loro origini, culminando in un finale che è allo stesso tempo devastante e pieno di speranza. Un gioiello del cinema giapponese contemporaneo.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Nobody Knows (per il dramma familiare difficile di Kore-eda) e il film Roma (per il dramma sociale intimista in bianco e nero).
- Dove vederlo: Disponibile su piattaforme come MUBI e in noleggio digitale.
4. Oldboy (Oldboy)

Oh Dae-su, un uomo d’affari coreano, viene rapito e imprigionato per quindici anni in una squallida stanza d’albergo privata, senza alcuna spiegazione. Quando viene improvvisamente rilasciato, si ritrova con una tuta nuova, denaro e un desiderio di vendetta inarrestabile. Si imbarca in una ricerca brutale per scoprire l’identità del suo carceriere e il motivo della sua prigionia, inciampando in un complotto perverso e doloroso.
Questo thriller neo-noir è forse il film che ha portato il cinema sudcoreano all’attenzione mainstream occidentale, vincendo il Grand Prix a Cannes. Merita un’alta posizione per la sua regia stilizzata ed estrema, per la violenza coreografica (la famosa sequenza del corridoio) e per la sua trama tortuosa che culmina in uno dei colpi di scena più scioccanti e memorabili della storia del cinema. È un’esperienza cinematografica intensa e viscerale.
- Anno: 2003
- Regista: Park Chan-wook
- Protagonisti: Choi Min-sik, Yoo Ji-tae, Kang Hye-jung
- L’Angolo Critico: Il film fa parte della “Trilogia della Vendetta” di Park Chan-wook. La violenza non è gratuita, ma serve a sottolineare la disperazione e la follia del protagonista. L’uso di colori saturi e il design di produzione claustrofobico creano un’atmosfera unica e opprimente che è stata molto imitata.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Sympathy for Mr. Vengeance (primo capitolo della Trilogia) e il film Memories of Murder (per il thriller sudcoreano basato su un caso reale).
- Dove vederlo: Spesso disponibile in noleggio o su piattaforme come Netflix.
3. In the Mood for Love (In the Mood for Love)

Hong Kong, 1962. Il giornalista Chow Mo-wan e l’elegante segretaria Su Li-zhen diventano vicini di casa nello stesso affollato palazzo. I loro rispettivi coniugi sono spesso assenti, e la crescente vicinanza tra Chow e Su li porta a scoprire una scomoda verità: i loro coniugi hanno una relazione extraconiugale. Uniti dal tradimento, i due iniziano a incontrarsi, cercando di capire cosa abbia portato i loro partner a tradirli, ma finiscono per sviluppare un amore non espresso e profondamente malinconico.
Wong Kar-wai è un maestro, e questo film è pura poesia visiva. Merita il podio come uno dei più bei film asiatici contemporanei per il suo stile inconfondibile, fatto di rallentamenti, fotografia sensuale e musiche struggenti. È un’esplorazione delicata e indimenticabile dell’amore perduto, del desiderio represso e dell’eleganza del non detto, un vero e proprio inno alla malinconia romantica.
- Anno: 2000
- Regista: Wong Kar-wai
- Protagonisti: Tony Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan
- L’Angolo Critico: La fotografia di Christopher Doyle, con i suoi colori rossi e verdi saturi e le inquadrature claustrofobiche, riflette l’intimità soffocante dei personaggi. Il film si basa interamente sulla chimica e sul linguaggio corporeo non verbale tra i protagonisti. I vestiti di Maggie Cheung sono diventati iconici e parte integrante della narrazione emotiva.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Chungking Express (per l’estetica e la frammentazione narrativa di Wong Kar-wai) e il film Happy Together (per il dramma romantico con Tony Leung).
- Dove vederlo: Spesso disponibile su piattaforme o in noleggio.
2. Spirited Away (La Città Incantata)

La bambina di dieci anni Chihiro si ritrova intrappolata in un mondo misterioso e incantato abitato da spiriti, dèi e strane creature. Dopo che i suoi genitori vengono trasformati in maiali, Chihiro è costretta a lavorare in una lussuosa casa da bagno gestita dalla strega Yubaba per trovare un modo di liberare la sua famiglia e tornare nel mondo umano. In questo luogo, dovrà imparare il coraggio, l’amicizia e il valore del lavoro duro.
Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli rappresentano l’apice dell’animazione giapponese, e Spirited Away è il loro capolavoro, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino e dell’Oscar. Merita la vetta come il più influente tra i film asiatici panorama contemporaneo nel campo dell’animazione. È una fiaba ricca di immaginazione, di ecologia e di critica al consumismo, un’opera d’arte visiva che affascina adulti e bambini, dimostrando la profondità narrativa che l’animazione può raggiungere.
- Anno: 2001
- Regista: Hayao Miyazaki
- Protagonisti: Rumi Hiiragi, Miyu Irino, Mari Natsuki (voci)
- L’Angolo Critico: La fantasia del film è inesauribile, creando un world-building ispirato al folclore giapponese. La storia di Chihiro è un’allegoria della crescita e della perdita dell’innocenza. Lo stile di animazione a mano, con la sua attenzione al dettaglio e al movimento fluido, lo rende un punto di riferimento insuperabile per l’arte cinematografica.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Princess Mononoke (per l’epica fantasy con temi ecologici) e il film Your Name (per l’animazione moderna e le trame complesse).
- Dove vederlo: Disponibile su Netflix.
1. Parasite (Parasite)

La famiglia Kim, povera e scaltra, escogita un piano elaborato per farsi assumere, uno ad uno, dalla ricca e ingenua famiglia Park, sostituendo il personale esistente. Quello che inizia come uno schema brillante per la scalata sociale si trasforma in un thriller imprevedibile e oscuro quando i Kim scoprono che la lussuosa villa dei Park nasconde segreti inquietanti. Il film è una satira sociale che degenera in un dramma violento.
Nessun altro film asiatico contemporaneo ha avuto l’impatto di “Parasite”, vincitore della Palma d’Oro e, in modo storico, del primo Oscar al Miglior Film per un’opera non in lingua inglese. Si posiziona al primo posto perché è una sintesi perfetta di tutti i punti di forza del cinema sudcoreano: regia impeccabile, sceneggiatura brillante e una critica sociale implacabile sulla disparità di classe. È un capolavoro del genere che ha ridefinito la percezione globale dei film asiatici contemporanei.
- Anno: 2019
- Regista: Bong Joon-ho
- Protagonisti: Song Kang-ho, Choi Woo-shik, Park So-dam, Cho Yeo-jeong
- L’Angolo Critico: Il film è un trionfo di mise-en-scène e simbolismo, utilizzando l’architettura della casa (piani superiori vs. scantinati) come potente metafora della lotta di classe. La sceneggiatura è geniale nel cambiare tono in modo brusco e inaspettato, passando dalla commedia nera al thriller horror con disarmante facilità.
- Se ti è piaciuto, guarda anche: Burning (per l’indagine sulla classe sociale nel thriller coreano) e la serie TV Squid Game (per la critica alla disparità sociale coreana).
- Dove vederlo: Disponibile su piattaforme come Prime Video e Sky o in noleggio.

