Tenetevi forte, perché Warner Bros. Pictures ha confermato una notizia che i cinefili di tutto il mondo attendevano da ben 40 anni. Un sequel de I Goonies è ufficialmente in lavorazione, prodotto dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg e da Chris Columbus. Il cult del 1985, diretto da Richard Donner, ha plasmato l’infanzia dei bambini degli Anni Ottanta e forse non è un caso che la notizia, a lungo sospirata, arrivi a pochi mesi dal quarantesimo anniversario del film (che sarà a giugno).
In attesa di scoprire se i protagonisti Sean Astin, Josh Brolin, Jeff Cohen e Ke Huy Quan torneranno e chi sarà il regista de I Goonies 2, facciamo un salto indietro nel tempo! Ecco 5 curiosità che probabilmente non conoscete – ma che dovete assolutamente sapere – legate ad uno dei film più amati di tutti i tempi!
Josh Brolin, altro che ‘raccomandato’!
Josh Brolin si presentò sul set de I Goonies con grandi idee, ma Steven Spielberg non era interessato ad ascoltarle. L’attore, di recente, ospite del podcast Literally! With Rob Lowe su SiriusXM, ha raccontato un retroscena poco conosciuto sul film che ha lanciato la sua carriera. Brolin interpretava Brand Walsh, ma ottenere il ruolo è stata tutt’altro che una passeggiata. Essere il figlio del noto attore James Brolin, anziché favorirlo, ha fatto sì che i responsabili del casting lo trattassero con sufficienza e non facessero nulla per nascondere i propri pregiudizi.
Ho studiato. Ho comprato libri di Stanislavskij, Grotowski… e Antonín Artaud e il Teatro della Crudeltà. Sono rimasto in libreria per il 90% del tempo. Leggevo, leggevo, leggevo. Ero perfetto per la parte. Guardando Sean Astin, considerando il tipo di film che è, sembravo un po’ un cattivo ragazzo, ma anche un po’ un atleta, ed ero in forma, quindi [Spielberg e Donner, ndr] hanno detto: ‘Ecco il ragazzo giusto’. Mi hanno fatto fare 6 provini, giusto per essere sicuri, e poi ce l’ho fatta.
Josh alla fine si sentì talmente a proprio agio da proporre a Spielberg un’idea per il suo personaggio. A suo avviso, i tunnel del film erano una metafora del grembo materno, così chiese al leggendario autore di poter girare una scena in cui, mentre si arrampicava nel tunnel, si ritrovava col volto rigato di lacrime (per rappresentare il distacco emotivo da sua madre). Il regista lo ascoltò e reagì, lapidario: “Perché non reciti e basta?”.

Lo scherzo di Steven Spielberg a Harrison Ford
Ke Huy Quan, che ha lavorato con Steven Spielberg anche in Indiana Jones e il tempio maledetto, ha raccontato a The Guardian che, sul set de I Goonies, il regista ha giocato un tiro mancino a Harrison Ford. Nelle settimane precedenti alla visita del divo, era stata pubblicata una biografia che Ford aveva detestato. Così, quando Spielberg venne a sapere che l’attore sarebbe passato per fare visita ai giovani attori protagonisti de I Goonies, comprò circa 300 copie del libro e le distribuì a tutta la troupe.
Quando Harrison è venuto a trovarmi e si è presentato sul set tutti stavano leggendo il suo libro. Dalla guardia di sicurezza, ai i tecnici, alle persone che si occupavano dell’attrezzatura delle telecamere, tutti stavano leggendo quella biografia!
L’interprete di Han Solo non è stata l’unica celebrità a far visita durante le riprese. In un’altra occasione, anche Michael Jackson ha fatto capolino sul set.

Il terribile provino di Sean Astin: Spielberg alzò i tacchi
Proprio così: Sean Astin ha raccontato che, durante il suo provino, Steven Spielberg ha abbandonato la stanza! Non proprio un segnale rassicurante, per un giovanissimo attore alle prime armi.
All’audizione che ho fatto, continuavo a sbagliare. E a un certo punto Steven Spielberg si è alzato e se n’è andato. E io ho pensato: ‘Beh, non lavorerò mai più’.
Spielberg non era solo il produttore del film, aveva anche ideato la storia, dunque fare buona impressione su di lui era fondamentale. Ma Sean sembrava aver fallito. Fortunatamente, il regista Richard Donner si è avvicinato al giovane attore, gli ha messo una mano sulla spalla e, guardandolo negli occhi, gli ha spiegato precisamente cosa avrebbe dovuto fare. A quel punto, il ragazzino ha ritrovato la fiducia in se stesso e ha sostenuto il provino. Il resto è storia: Sean Astin ha ottenuto la parte di Mikey.

La casa de I Goonies oggi è abitata?
Nel 2023, l’imprenditore dell’Oregon Behman Zakeri, grandissimo appassionato de I Goonies, ha acquistato la casa del film, nella cittadina di Astoria, appena tre mesi dopo la sua messa in vendita. A che prezzo? Per la modica cifra di 1,65 milioni di dollari. L’iconica casa ha dunque un nuovo proprietario, che ha promesso di custodirne l’eredità. Nel film, la dimora apparteneva a Mikey (Sean Astin) e a suo fratello maggiore Brandon (Josh Brolin).
“Essere un ‘Goonie’ significa per me che, indipendentemente dal percorso di vita da cui proveniamo io e i miei amici, possiamo sempre restare uniti – ha confidato Zakeri a People – Le mie amicizie d’infanzia sono state, e sono tuttora, fondamentali per la mia crescita e il mio successo. Acquistare questa casa è un passo fondamentale per dimostrare che i tuoi sogni possono diventare realtà, con gli amici giusti al tuo fianco”.
La casa vittoriana a due piani, con tre camere da letto e due bagni, offre una vista panoramica sulla costa del Pacifico nord-occidentale che si vede anche nel cult del 1985.

Da 40 anni, Ke Huy Quan riceve un regalo di Natale da Steven Spielberg
L’attore Premio Oscar, in una recente intervista, ha svelato che Steven Spielberg gli manda regali di Natale da ben 40 anni: da quando hanno girato insieme il secondo capitolo del franchise di Indiana Jones e I Goonies. Allora, Ke Huy Quan aveva solo 13 anni.
Ogni anno, all’avvicinarsi delle festività natalizie, ricevo sempre quella chiamata dal suo assistente: ‘Qual è il miglior indirizzo postale?’
Quan ha descritto nei dettagli che tipo di regali gli ha inviato Spielberg nel corso degli anni, e tutti hanno una cosa in comune. Il suo personaggio de I Goonies, Data, li avrebbe adorati! “È davvero incredibile perché a volte pensavo: ‘Oh, c’è questo nuovo gadget appena uscito’. E volevo davvero comprarlo. È davvero pazzesco pensarci, poi arrivava proprio quel regalo, esattamente quello che volevo. È successo più volte.”
